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Vaccini Vaccinazione antitubercolare e studenti di Medicina

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Miliardi di vaccinazioni senza effetto...
Di Il Pensiero Scientifico Editore




L'iniziativa. Durante l’incontro del Gruppo di studio AIPO sulla tubercolosi sono emersi alcuni problemi legati agli obblighi di vaccinazione contro questa malattia in particolare per quanto riguarda gli studenti di Medicina. Proprio i giovani universitari che intendono frequentare la facoltà di Medicina, già da tre anni, in alcuni atenei italiani, sono costretti ad un braccio di ferro con le segreterie a proposito dell’obbligo di vaccinazione antitubercolare causato da un’impropria interpretazione della nuova legge sull’obbligatorietà del vaccino contro la tubercolosi, il DPR 465 del 2001.

La vaccinazione. Dal 1975 al 2001, la vaccinazione antitubercolare in Italia è stata regolamentata dalla legge 1088/70 che ne prevedeva l’obbligo per tutti gli studenti iscritti a Medicina e per tutti gli operatori sanitari che, a causa della propria attività, potevano venire a contatto con malati di tubercolosi e esserne contagiati. Sfortunatamente però, la verifica dell’efficacia del vaccino usato, il BCG (bacillo di Calmette e Guérin), è stata sconcertante: il grado di protezione di tale vaccino somministrato nell’adulto è vicino allo 0 per cento. Di fronte ad un dato così esplicito non stupisce che, nonostante siano ormai più di quattro miliardi le persone trattate con il BCG, l’infezione e la malattia tubercolare siano ancora oggi in aumento. Il BCG dunque è il vaccino più somministrato al mondo, ma anche quello dai risultati più deludenti; recenti studi, condotti anche in Italia, hanno evidenziato come il suo utilizzo possa in alcune particolari condizioni esercitare un effetto negativo.

La polemica. L’unica protezione dall’insorgenza della tubercolosi (malattia) è il trattamento farmacologico dell’infezione (la positività al test tubercolinico e non la malattia) una volta contratta. Proprio per tali motivi il Ministero della Salute, su indicazione dei gruppi di studio della tubercolosi, e il Parlamento si sono attivati per abrogare la legge che prevedeva l’obbligo al BCG e vararne una nuova che fosse più rispondente alle realtà italiana e alle conoscenze scientifiche attuali. La nuova legge, il DPR 465/01, prevede che lo studente in Medicina e l’operatore sanitario vadano vaccinati solo se esposti ad alto rischio di contagio con bacilli tubercolari resistenti a tutti i farmaci, una condizione che di fatto al momento non si verifica in Italia. Tutti i bandi di accesso alle facoltà di Medicina che prevedano l’obbligo tout court del vaccino, a pena di invalida dell’immatricolazione, sono dunque illegittimi.

Bibliografia. Ufficio stampa XXXVIII CONGRESSO NAZIONALE AIPO e VI CONGRESSO NAZIONALE UIP 2005.
www.yahoo.it


 
 
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