A lanciare l'allarme è l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Aesa), che ha pubblicato una nota sui vantaggi e i 'danni' del consumo di pesce. Gli inconvenienti, come riferisce una nota dell'Associazione di consumatori Aduc, si riferiscono essenzialmente alla contaminazione dovuta all'inquinamento. Dalla nota dell'Aesa emerge che a essere contaminati dal mercurio, particolarmente tossico per le donne in gravidanza (per i feti) e per i bambini, sono in particolare i predatori: tonno, luccio, spada. Le diossine, invece, si concentrano soprattutto nei pesci grassi (salmone, aringa). L'Aesa consiglia di variare il più possibile le specie di pesci sulla nostra tavola e ricorda che non ci sono differenze tra pesce allevato e pescato, con una eccezione che riguarda i salmoni e le aringhe del Mar Baltico, il quale essendo molto inquinato provoca nei pesci una concentrazione di diossine da 3,5 a 5 volte (350-500%) superiori a quella contenuta in altri esemplari, pescati in mari diversi.