Se ne parla tanto ma viene poco rispettata.
di Andrea Valeri (Homeomed.net)
(abstract)
Un recente studio inglese si è posto questa domanda: verificare quale percentuale delle decisioni sanitarie (ad. es,. quali terapie proporre nei vari servizi, etc.) di una unità sanitaria inglese erano basate sulla evidenza di effettività derivata dagli RCT o da rassegne sistematiche di RCT. Lo studio è particolarmente interessante in quanto l'Inghilterra è la patria della Evidence Based Medicine e quindi l'uso dell'"Evidence" tratto dagli RCT è stato particolarmente favorito e diffuso.
Questi i risultati:
lo studio ha preso in rassegna un totale di 124 decisioni (23 delle quali riguardavano l'otganizzazione dell'assistenza sanitaria);
solo il 48% delle decisioni è stato basato su una qualche forma di "evidenza" tratta dagli RCT;
solo nel 33% dei casi le decisioni effettivamente prese erano sostenute da risultati positivi derivati dagli RCT;
su un campione casuale di 10 decisioni importanti, nella metà dei casi le decisioni furono prese non in base ai dati derivanti dagli RCT, ma da altri tipi di studi (qualitativi, non randomizzati).
Queste le conclusioni dello studio:
"Se gli organizzatori dell'assistenza sanitaria devono basare le proprie decisioni sull'evidenza di effettività derivata dagli RCT, ciò comporta ampie aree in cui non vi sono dati (cioè i dati degli RCT non servono a risolvere i problemi che vi sono, ndt). Comunque, si possono usare altri tipi di evidenza (cioè altri tipi di studi, ndt) per supportare tali decisioni".
Johnstone P, Lacey P.
Are decisions by purchasers in an English health district evidence-based?
J Health Serv Res Policy. 2002 Jul;7(3):166-9
